La LATTOFERRINA
La lattoferrina è stata utilizzata nel trattamento di pazienti positivi a SARS-CoV-2 per contrastare la malattia da Covid-19 al suo esordio. Infatti, grazie alla sua documentata attività immunomodulante costituisce una naturale difesa dell’organismo verso le infezioni. E’ stato dimostrato in diverse ricerche in vitro che la lattoferrina impedisce l’ingresso del virus nella cellula e quindi può essere in grado di contenere il peggioramento dell’infezione da Covid-19. In sintesi, grazie alle sue molteplici funzioni e per le sue riconosciute proprietà antivirali, ed essendo priva di effetti collaterali, è stata utile per contrastare e contenere l’aggravamento della sintomatologia da Covid-19 nei pazienti positivi“
Uno studio “randomizzato, prospettico” – autorizzato dal comitato etico del Policlinico Tor Vergata – ha valutato “il ruolo della lattoferrina orale e intranasale nel trattamento di pazienti covid-19 da lieve a moderato e asintomatici per prevenire e trattare la malattia”.
Il razionale per l’uso di lattoferrina è nell’essere – affermano gli autori dello studio di Tor Vergata– “un potente farmaco antivirale”: “diverse evidenze basate sull’epidemiologia clinica di covid-19 indicano il ruolo di lattoferrina nella protezione contro il virus anche in vivo”, proseguono, segnalando come il fatto che neonati e bambini abbiano sviluppato una forma di malattia meno grave possa suffragare l’ipotesi che “l’allattamento al seno o l’uso estensivo di latte artificiale contenente lattoferrina (…) possa aver protetto dal contagio o dalla peggiore evoluzione della malattia.
La QUERCETINA
Questa molecola è già stata studiata in passato per le sue proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e anti-allergiche, antiproliferative e immunomodulanti.
Durante la pandemia da nuovo Coronavirus, è tornata all’attenzione di diversi ricercatori in quanto i suoi componenti fungono da inibitori del virus stesso.
Uno studio internazionale al quale ha partecipato un gruppo di ricercatori dell’Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche, il Cnr-Nanotec di Cosenza, suggerisce come la Quercetina funzioni da inibitore specifico del SARS CoV-2.
La Quercetina, secondo questo studio, sembrerebbe avere un’azione destabilizzante sulla 3CLpro, una delle proteine fondamentali per la replicazione del virus, riducendone l’attività enzimatica. In altre parole, interferendo con la replicazione del virus e riducendo l’adesione cellulare all’ospite, sembrerebbe avere un’azione antivirale.
L’associazione con la vitamina C sembrerebbe aumentare la biodisponibilità della Quercetina, interrompendo l’ingresso, la replicazione e l’attività enzimatica del virus e allo stesso tempo sostenendo e rinforzando la risposta immunitaria. La somministrazione abbinata di Quercetina e vitamina C è una strategia sperimentale per la prevenzione e il trattamento di diversi virus respiratori.
